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8ª FESTA TRANSFRONTALIERA
LO PAN NER – I PANI DELLE ALPI
14 e 15 OTTOBRE 2023

Valle d’Aosta

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Corsi di panificazione

Corsi di panificazione

CORSI DI PANIFICAZIONE 2023 Sabato 23 settembre 2023 - Saint -Pierre - Forno di Alleysin dove si sono svolti il "Corso di accensione, gestione del forno, impasto e cottura dei pani" con Christian Trione e l'"Intervento sul recupero e caratterizzazione dei cereali...

ESITI CONCORSI 2023

IL MIGLIOR PANE NERO – SEZ. A
con almeno 30% segale e con il lievito compresso

1° FORNO di Ville-sur-Nus – Quart
2° FORNO di Le Morasse – La Salle
3° FORNO di Champassermaz – Arnad

IL MIGLIOR PANE NERO – SEZ. B
almeno 30% segale e con il lievito madre 

1° FORNO di Champassermaz – Arnad
2° FORNO di Machaby – Arnad
3° FORNO di Corgnolaz – Chamois

IL MIGLIOR PANE NERO – CAT. C
con almeno 70% di segale e libera scelta del lievito

1° FORNO di La Saxe – Courmayeur
2° FORNO di Sisan – Arnad
3° FORNO di Machaby – Arnad

MIGLIOR PANE CREATIVO

1° FORNO di Corgnolaz – Chamois
2° FORNO di Le Morasse – La Salle
3° FORNO di Marine – Perloz

La tradizione del pane nero in Valle d’Aosta

In Valle d’Aosta il pane è da secoli un alimento principale e le coltivazioni dei cereali, segala e frumento, caratterizzavano il paesaggio montano.
Il pane di segala, simbolo della vita di altri tempi, era indispensabile per il nutrimento e comportava un anno intero di fatica per la coltivazione del cereale e per la produzione del pane stesso.
Ogni villaggio aveva le sue strutture pubbliche: cappelle, scuola, latterie e forni, opere importanti e caposaldi per la religione, la cultura e l’alimentazione. Ogni villaggio aveva il suo forno.

La panificazione, fase importante per l’alimentazione, era anche considerata un  momento di festa e di socializzazione.
La produzione del pane era generalmente limitata al periodo compreso tra Santa Barbara, agli inizi di dicembre, e la vigilia di Natale.
Poche erano le famiglie che potevano produrre pane più volte nei diversi periodi dell’anno. La produzione del pane coinvolgeva le famiglie e la comunità con ruoli ben precisi per tutti. Le donne impastavano la farina e realizzavano le forme di pane che gli uomini cuocevano. I bambini aspettavano con ansia la cottura dei galletti che gli adulti preparavano per loro.

Questo pane povero, scuro e duro rappresentava anche per i nostri emigrati e soldati, che lo assaporavano a piccoli pezzi, la loro casa, il loro villaggio.
Oggi non pochi sono i giovani che investono in una agricoltura di ritorno, noncuranti di un progresso che ha trasformato il pane in un prodotto di diffusione commerciale; oltre ad una fonte di reddito esiste la volontà  di ridare al pane il ruolo di protagonista, di recuperare le tradizioni con le loro emozioni.

VIDEO

L’EDIZIONE 2023

L’EDIZIONE 2022

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L’EDIZIONE 2016